Il Porcellum e il tradizionale Cenone
Nel 2005 viene votata la nuova legge elettorale, per intenderci il cd porcellum o legge Calderoli (legge n.270 del 21 dicembre 2005).
Ricordiamo tutti il perché di quel nome : il politologo Giovanni Sartori utilizza tale espressione per definire una legge che lo stesso Calderoli, nel corso di un’intervista a Matrix, definisce letteralmente « una porcata ».
La nuova legge ha sostituito le precedenti leggi e in particolare quella del 1993: il cd Mattarellum, dal nome del suo relatore Sergio Mattarella; la legge Mattarella prevedeva infatti un sistema elettorale misto, ossia un maggioritario corretto da una quota proporzionale.
Un sistema maggioritario a turno unico per la ripartizione del 75% dei seggi parlamentari combinato ad un sistema proporzionale per l’assegnazione del rimanente 25% dei seggi assegnati quindi quota maggioritaria di Camera e Senato e quota proporzionale alla Camera e recupero proporzionale al Senato; inoltre con il proporzionale si avevano le liste bloccate e lo sbarramento del 4% alla Camera.
Il porcellum azzera questo meccanismo, certamente complesso, attraverso l’abolizione dei collegi plurinominali : l'elettore precedentemente poteva votare su due schede per la Camera dei Deputati e una scheda per il Senato. Mentre la parte proporzionale alla Camera veniva espressa con la seconda scheda, dando la possibilità di scegliere una lista, al Senato si procedeva ad un recupero su base regionale fra i non eletti all'uninominale.
Quindi la legge del 2005 introduce delle importanti novità :
· le liste elettorali bloccate : l'elettore si limita a votare solo per delle liste di candidati, decise a tavolino dai partiti, senza la possibilità di indicare preferenze
· il premio di maggioranza : la legge prevede che la lista o la coalizione di liste che ottiene la maggioranza dei voti ma che non consegue i 340 seggi, sia assegnataria di una quota ulteriore di seggi oltre quelli già ottenuti, in modo da raggiungere tale numero
· alleanze decise contestualmente alla presentazione dei simboli elettorali insieme alla presentazione del programma comune
· soglia di sbarramento : alla Camera 4 % (coalizioni 10%) dei voti nazionali e l’8% al Senato (coalizioni 20%)
· circoscrizioni estere : la legge introduce 4 circoscrizioni estere per un totale di 12 seggi alla Camera (5 per l'Europa, 4 per l'America meridionale, 2 per America settentrionale e centrale e 1 per il resto del mondo) e 6 al Senato (2 in Europa, 2 in America meridionale, 1 in America settentrionale e centrale, 1 in Africa, Asia, Oceania e Antartide)
Ieri, il 4 dicembre 2013 la Corte Costituzionale dichiara incostituzionale la legge n. 270/05 nelle parti che prevedono « l'assegnazione di un premio di maggioranza - sia per la Camera dei Deputati che per il Senato della Repubblica - alla lista o alla coalizione di liste che abbiano ottenuto il maggior numero di voti e che non abbiano conseguito, almeno, alla Camera 340 seggi e al Senato il 55% dei seggi assegnati a ciascuna Regione ». La Corte ha altresì dichiarato « l'illegittimità costituzionale delle norme che stabiliscono la presentazione di liste elettorali bloccate, nella parte in cui non consentono all'elettore di esprimere una preferenza ».
In poche parole il premio di maggioranza senza soglia di accesso e le liste bloccate che non danno la possibilità di esprimere la preferenza vengono definite dalla Consulta come incostituzionali.
La prima domanda che sorge spontanea é : se il Parlamento attuale (e non solo) é stato eletto con una legge incostituzionale, quindi di conseguenza anche il Parlamento lo é? Tecnicamente lo é. Infatti si dovranno aspettare le prossime elezioni per avere un nuovo Parlamento nella legittimità piena.
La soluzione per evitare guai seri é modificare la legge attuale solo nelle parti dichiarate incostituzionali o pensare ad una nuova legge elettorale ed un ritorno al proporzionale o al maggioritario oppure ad un maggioritario corretto.
Il problema non é tecnico, come tutti vogliono farci credere ma politico, puramente politico.
Non mi interessa da cittadino italiano quali meccanismi giuridici si innescano in caso di buco legislativo, quelli mi interesserebbero da giurista, ma perché fino ad ora i nostri politici hanno aspettato che la Consulta prendesse una decisione tecnica su una questione che non lo é.
Dopo oramai diversi mesi di vita del Governo Letta, la questione legge elettorale arriva alla ribalta e in un momento poco proficuo. Politicamente si é deciso di non parlare di legge elettorale per non parlare di elezioni. Le elezioni anticipate dannegerebbero destra, nuova destra e sinistra.
Nessuno schieramento é pronto a presentarsi alle urne. Il PDL spaccato al suo interno deve ancora ricomporsi. Alfano o non Alfano? Se alleanza con Berlusconi, di che tipo e su quali basi?
Il PD, altrettanto spaccato, non riesce a fare fronte comune su Renzi, che forse é più populista e centrista della vecchia DC; non convince i veri socialisti ma nemmeno i vecchi democristiani. Forse perché un ibrido di entrambe.
I Grillini nel mondo dei sogni, chiusi nelle blindate riunioni segrete con il vero leader Casaleggio e con un programma che finora é inesistente e inattuato se non nella parte di scassamaroni e ovunque! Evidentemente Grillo ha imparato bene dai maestri sempreverdi alla Casini che puntualmente fanno opposizione perpetua senza controproposte concrete. Un popolo di non pensatori seduti in Parlamento.
Che i Grillini abbiano saputo dire no al porcellum o ritorno al mattarellum, dobbiamo riconoscerglielo, ma forse con troppa timidezza rispetto ai gesti plateali cui siamo abituati.
Ed in questo quadro, da cui il Prof Monti si é defilato in tempo e con classe, che una legge elettorale equilibrata, trasparente e coerente risulta molto lontana dagli standard cui i nostri politici ci hanno abituati.
Di una cosa non dobbiamo preoccuparci, i nostri pensatori d'oro (mi riferisco al loro stipendio) nei momenti di difficoltà trovano sempre la soluzione più congeniale ai loro interessi; quindi non disperiamo ne vederemo delle belle o forse no (anche l'immobilismo é una tattica); ad ogni modo ogni decisione é rimandata a dopo Natale.
Non vorrano rovinarsi il tradizionale Cenone delle feste!